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Daniela Balsamo: il 700 e la contemporaneita’
Di Manuela Sandri

Eccole le parrucche  bianche colme di boccoli incipriati!
Ms e Mr Botox due volti settecenteschi si stagliano di fronte a noi nella loro ridicola e affascinante maestosita’ e mostruosita’. Le alte parrucche bianche definiscono un’ epoca e uno status sociale, e i ritocchi della chirurgia estetica ne deformano I volti, in smorfie involontarie ma evidenti.
Queste due figure si stagliano come
Fulgenti Simboli di una societa’ contemporana, la nostra, decadente e sull orlo del collasso, decisamente bisognosa di una rivoluzione, come fu quella settecentesca francese.
Una rivoluzione non solo di costumi ma anche di sostanza. Ma facciamo un passo indietro…
La parrucca bianca incipriata e’ storicamente stilema identificativo del 1700,  francese prima,  ed europeo poi.L equazione mentale che suscita questa coppia di figure,  uomo e donna, e’ quindi parrucche bianche = Settecento.
La successiva caratteristica che salta agli occhi  e’ la presenza, nei tratti dei volti, di labbra artificialmente carnose e occhi quasi a mandorla, tirarti e deformati dalla chirurgia estetica.
E questo e’ l’elemento di contemporaneita’ che Daniela inserisce … che fa sorridere e crea uno spiazzamento temporale,  dal gusto sia grottesco che ironico, molto efficace.
La chirurgia estetica e’ qui rappresentata come simbolo di una societa’ opulenta, ipocrita e corrotta,  in un forte parallelismo fra Settecento pre – rivoluzionario e contemporaneita’ odierna.
La nostra societa’ -infantile e viziata – attraverso la chirurgia estetica, sente la necessita’ di ricreare  artificialmente un’ eterna giovinezza e mascherare le magagne della vita (che lascia inevitabilmente I suoi segni sul corpo),
come nel 700 la societa’ piu’ benestante sentiva la necessita’ di coprire I propri capelli naturali con ingombrantissime parrucche,  ricettacolo di pidocchi e sporcizia.
Abitudine scomoda, insalubre e anche pericolosa, come d altronde e’ pericolosa la chirurgia estetica oggi.

Ma con l’arrivo della Rivoluzione Francese, tutto cambio’: il lusso e l’ostentazione cominciarono ad essere malvisti,  la parrucca scomparve, almeno in Francia. Era uno dei simboli dell’odiata aristocrazia, e uscire coi capelli incipriati era rischioso, perché si poteva finire sulla ghigliottina.
La nuova società post- rivoluzionaria predilisse uno stile più sobrio e semplice.
Inizio’ l’epoca definita neo-classica, in quanto riprende l’estetica greca e romana.
I cambiamenti filosofici e la nuova società trasformarono anche i concetti estetici e con loro cambiarono anche le acconciature.
A poco a poco,  si ricominciano a sfoggiare capelli naturali.

Ora dobbiamo chiederci…Possiamo noi imparare qualcosa dai corsi e ricorsi della storia?

Questi parallelismi storici possono essere delle spie del genio creativo che tutto mescola nella coscienza dell’ artista?

Vediamo I parallelismi:
Sicuramente anche la nostra epoca vede una parabola discendente sia a livello economico che sociale, come quella di fine settecento.
Certo sono due momenti storici diversi,   oggi vediamo gli effetti deleteri del fallimento di capitalismo e post capitalismo e anche un logoramento di moralita’ e valori. Individualismo rampante, superficialita’ e crisi economiche si susseguono dagli anni 80 in poi.
Un finto benessere di pochi nasconde il fallimento dell economia occidentale che ha portato la maggiorparte della popolazione ad un progressivo impoverimento dei paesi occidentali e sviluppati,  rispetto a 40 anni fa.
Il prezzo del pane oggi a 7€ al kg e derive antidemocratiche  fanno pensare:  quando il popolo vorra’ la testa della Regina?
Pandemie e guerre nascondono o comunque creano un impoverimento economico e sociale,  dilagante e preoccupante, ma noi cerchiamo ancora il botox e gli abiti firmati..Barbara d’ Urso e il Grande Fratello docet …ma per quanto tempo ancora tutto questo sara’ possibile?

La chirurgia estetica e’ oggi status symbol e cifra distintiva di un benessere e di un certo rango sociale cosi come nel 700 lo erano le parrucche.

Daniela Balsamo, come una novella Jenny Saville, legge acutamente  il presente e la societa’ contemporanea  pur rappresentandola con una pittura figurativa, che alcuni indicano come morta, ma che e’ ancora viva e vegeta.
Daniela, e’ in qualche modo influenzata dell insegnamento della stimata pittrice inglese Jenny Saville, che ha casa a Palermo da diversi anni,  che divenne famosa nel mondo proprio per aver rappresentato un grasso corpo femminile segnato dal pennarello del chirurgo estetico.
Gli stilemi iconografici settecenteschi  non sono casuali nell opera di Daniela. Sono sempre associati, anche in altre sue opere,  ad una pungente critica sociale.
Daniela e’  Innamorata delle ceramiche settecentesche, che spesso raffigura nelle sue opere pittoriche ( e recentemente anche in un suo gigantesco Murales a Palermo). Spesso raffigura figure della tradizionale ceramica settecentesca in pose o atteggiamenti spiazzanti. Questa operazione di spiazzamento, questo effetto sorpresa sono una cifra distintiva nella sua opera, che esprime una brillante e originale analisi dei costumi della societa’ contemporanea.

I titoli delle sue opere sono la chiave di lettura dei suoi quadri, descrizioni ironiche e cariche di sottointesi significati e significanti.

In “Relazioni pericolose”,  vediamo un nobiluomo che prende per mano una gigantesca mantide religiosa,
Ne ” i Paladini” , una coppia di Pupi siciliani si baciano apertamente, evidenziando un rapporto di natura omosessuale …( altri titoli da aggiungere)

Sono tutte immagini forti costruite su figure che evocano periodi storici lontani, ma rappresentano sempre lo spunto di riflessione di dinamiche contemporanee.

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