Roberto Fontana
Roberto Fontana è nato a Cambiano (TO) nel 1969.
Ha svolto i suoi primi studi artistici a Palermo, dove attualmente vive e lavora.
Nel 2000 ha frequentato la classe di pittura e disegno degli artisti cinesi Zhou Brothers alla Internationale Sommerakademie fur Bildende Kunst di Hallein, Austria.
Nello stesso anno, a Palermo, ha preso parte al workshop di incisione e stampa d’arte condotto dai maestri francesi René Tazé ed Elisabeth Bascou.
Sempre in Austria, nel 2001 e nel 2002, ha studiato alla Sommerakademie di Salisburgo, prima nella classe di pittura gestuale dell’azionista viennese Hermann Nitsch.
Vince una borsa di studio nella classe di pittura e disegno dell’artista venezuelano Jacobo Borges.
Dal 1999 al 2001 segue il corso di tecniche dell’incisione e litografia della Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Nel 2006 collabora alla realizzazione delle scenografie e dei costumi per il musical teatrale “Corleone – La storia di Filippo Latino”.
Nel 2016 è invitato
a realizzare l’etichetta del vino per la 25a Festa della Bottiglia dal Rotary Club di Alcamo.
La pittura di Roberto Fontana ha sempre offerto non poche e interessanti declinazioni sui temi della sofferenza, dell’inadeguatezza e dell’instabilità.
Lasciando che il suo nome venisse associato alla pittura di Bacon e alle sue derivazioni espressioniste e anglosassoni , Lucian Freud, Jenny Saville, Paul Mc Phail, grazie anche alla frequentazione di questi 2 ultimi artisti di calibro internazionale che hanno soggiornato a Palermo e che lui ha avuto il piacere di frequentare : Paul Mc Phail, in particolare, storico compagno della famosissima pittrice Jenny Saville.
Fontana da sempre utilizza figure umane, autoritratti o i ritratti di animali che fungono da spunto per la sua ricerca che e’ principalmente formale ed esistenziale, sempre alla ricerca delle campiture perfette di colore.
Nel 2020 decide
di riunire una vasta produzione di dipinti inediti dedicati al paesaggio e realizzati dal 2017 in poi.oggi esposti in mostra a Budapest.
A ottobre 2020 erano stati presso lo Studio Keramos Arte e Restauro di Palermo a cura di Francesco Piazza.
Rispetto ai precedenti lavori in cui usava l’autoritratto come escamotage per arricchire quella esplorazione della psiche umana che ha caratterizzato la sua produzione artistica da sempre intimamente legata all’esperienza espressionista ,
Con “Landescape” Fontana ri-costruisce dei paesaggi immaginari con la medesima tensione introspettiva che contraddistingue gli autoritratti.
Un affondo nelle viscere dell’esistenza; una sorta di autoritratto “en plein air” dove i fiumi, gli alberi, le montagne,
I riflessi di luce diventano metaforicamente membra, cervello, occhi di un complesso organismo fisico e psicologico che prende corpo e vita sulla tela attraverso la accentuata matericità dei colori.